domenica 6 maggio 2007

CALCOLI RENALI. Una dieta naturista, anche vegetariana, ma non vegan.


Il compagno di Roberta ha avuto un doloroso attacco di calcoli renali. E non sopportando l’ospedale ha voluto tornare a casa, sotto la propria responsabilità, prima che i medici lo dimettessero. "Grossa sciocchezza", commenta lei al telefono. Le donne nelle questioni sanitarie sono molto più sennate degli uomini. Sta per uscire a fare la spesa: "E adesso che gli cucino? Nico, aiutami". Sono abituato a questi Sos. Una volta la nostalgica Birgitta mi telefonò dalla sua cucina di Malmo (Svezia) con le mani sporche di farina: "Aiuto, Nico, la pizza napoletana non mi si impasta, che faccio?" Insomma, cuochi senza frontiere.

Ma qui la cosa era meno futile: c’era Gianpiero che uscendo prematuramente dall’ospedale per propria scelta, con un po' d'ipertensione e glicemia fuori norma, ma con tanti esami di laboratorio ancora da fare, "non sapeva che cosa mangiare". E i suoi calcoli possono essere i più diversi: ossalati, fosfati, acido urico, ecc. Nessuno se non il medico curante, e solo dopo aver visto gli esami, si può prendere la responsabilità di consigliargli una dieta, sia pure temporanea, tantomeno un amico per telefono.

Perciò ho consigliato all’amica Roberta, in attesa di una nuova visita urgente presso lo specialista, una dieta prudente, che non sbaglia mai: naturista, quasi vegetariana, con molti cibi integrali, molta frutta, molte verdure crude e cotte, tranne bietole, barbabietole e spinaci che hanno troppi ossalati (anche se la modificazione del pH dell'urina e i calcoli di ossalato sono provocati più dal metabolismo sballato, o da qualche medicina, che dal cibo), poche proteine, meglio pesce che carne, e comunque niente insaccati, niente o poco sale, niente zucchero e dolci in eccesso, niente alcolici o bevande artificiali. E molto movimento ogni giorno: dalla ciclette alle lunghe camminate.

Nella fretta ho dimenticato di accennare all’acqua, tanta acqua da bere ogni giorno. I nefrologi consigliano anche 2 litri (3 in estate), un po’ per volta, lontano dai pasti, e anche di sera prima di dormire. Anzi, in certi casi, di piccolo calcolo già formato, la “bomba d’acqua”, un litro bevuto in poco tempo (p.es. un’ora o meno), può aiutare ad espellerlo.

"E le lenticchie vanno bene? Le sto preparando". Ho pensato un secondo alle purine, ma la minore frequenza dei calcoli di acido urico (per lo più i calcoli sono di ossalato di calcio, ma la mia amica non lo ha specificato) e l’alleggerimento costituito dalle proteine vegetali e dai sali ha prevalso: "Sì, tutti i legumi".

La novità è che un tempo si vietava il calcio, e quindi si riducevano latte e formaggi. Oggi, invece, si hanno le prove che il calcio riduce i rischi, non li aumenta.

L’assunzione di grandi quantità di calcio, potassio e liquidi attraverso la dieta riduce il rischio della formazione di calcoli, perfino quelli di calcio, mentre l’integrazione di calcio (integratori), sodio, proteine animali può essere pericolosa. Curhan ed altri ricercatori su Archives of Internal medicine hanno analizzato in 8 anni l’associazione tra fattori dietetici e formazione di calcoli renali in oltre 96mila donne tra 27 e 44 anni di età, che non avevano avuto in precedenza calcoli. Ebbene, è stata provata una relazione tra assunzione elevata di calcio con gli alimenti (quindi latte e formaggi, ma anche acqua di rubinetto molto ricca di calcio, come quella di Roma, e alcune verdure, come i broccoletti) e ridotto rischio di calcoli renali. Inoltre si ipotizza che i fitati, abbondanti nel rivestimento di cereali (integrali) e legumi, possano rappresentare un nuovo elemento nella prevenzione dei calcoli.

Secondo uno studio di Loris Borghi dell’Università di Parma, apparso sul prestigioso New England Journal of Medicine, la dieta ideale per prevenire i calcoli vuole poca carne, poco o niente sale da cucina, molta frutta, verdura e cereali integrali (la fibra deve essere di ben 40 g al giorno). Si possono consumare liberamente pane, pasta e pesce, sono ben visti latte e formaggi (devono garantire un’alta quota di calcio, circa 1200 mg al giorno). [Obiezione: attenzione ad evitare i formaggi più grassi, dannosi per il cuore ed altre malattie. Quelli "magri", d'altra parte non esistono: il minimo è sui 17g per 100 g. E sono anche alimenti molto ricchi di proteine].

Frutta e verdura in abbondanza, perché si è visto che potassio, citrati e magnesio svolgono un’azione protettiva, ma escludendo o riducendo a piccole quantità bietole, barbabietole, spinaci, prezzemolo.
Attenzione agli integratori, specialmente la vitamina C in compresse: è notorio secondo molti studi che può provocare sali di ossalati. Invece, sì al succo di limone e di agrumi ogni giorno, perché i citrati inibiscono la formazione dei calcoli ossalici. Tanto che la farmacologia ha imitato la natura fornendo ai pazienti bustine di citrato (di potassio o magnesio, non di sodio, che è controindicato!), che infatti oggi medici urologi e farmacisti prescrivono ai pazienti.

E’ determinante un'ottima idratazione, 2 litri, fino a 3 litri d’acqua al giorno nella stagione calda, che determina una diluizione delle urine, riducendo, così, la saturazione dei sali litogeni (che producono calcoli) e ostacolandone la precipitazione. Per il medesimo motivo, lo capiscono tutti, l’eccessiva sudorazione, riducendo il liquido filtrato dai reni, è dannosa. Se si suda molto, bisogna bere ancora di più.

Limitare davvero al minimo il sale. E' il cloruro di sodio, non il calcio il nemico di chi soffre di calcoli. Basta sostituire i cibi già salati in partenza (patatine, noccioline salate, certi crackers, i salumi, le acciughe, il tonno in scatola e i capperi sotto sale) con gli analoghi cibi non salati, non mettere la saliera a tavola, e sostituire il sale il più possibile con erbe aromatiche e spezie. Attenzione al pane, sempre troppo salato nell'Italia del Sud: sostituirlo con quello sciapo, cioè senza sale del Centro-Italia (toscano o "di Terni"), e al troppo sale messo nell’acqua di cottura degli spaghetti. Qui il trucco è aggiungerlo a metà o fine cottura o eliminarlo del tutto. Vino, birra e caffè in misura moderata (che per il vino, interpretiamo, vuol dire un bicchiere a pasto).

E molto movimento, igiene e forma fisica ogni giorno: infatti fattori predisponenti sono la sedentarietà, l’ eccesso di peso, le infezioni urinarie. Anche le infiammazioni intestinali.

In fin dei conti, raccomandazioni del genere sono generiche e salutiste, insomma "naturiste". L’alimentazione suggerita si avvicina in sostanza a una normale alimentazione "naturale", integrale, iposodica, tendenzialmente vegetariana, che tutti noi, e non solo chi è affetto da litiasi urinaria, dovremmo usare! E che insieme ai calcoli renali previene anche il sovrappeso.

RIFERIMENTI

1. Curhan GC et al. Dietary Factors and the Risk of Incident Kidney Stones in Younger Women: Nurses' Health Study II. Arch Intern Med. 2004;164:885-891


2. Borghi L et al. Comparison of Two Diets for the Prevention of Recurrent Stones in Idiopathic Hypercalciuria. N Engl J Med 2002; 346:77-84.


IMMAGINI: due tipi di calcoli renali.

AGGIORNATO IL 9 GIUGNO 2015

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18 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Fa proprio al caso mio, grazie del bell'articolo. Ma è vero che per prevenire i calcoli l'arancia fa bene, mentre la vitamina C in compresse è controindicata? C'è un collega d'ufficio che ne prende una al giorno. Io l'ho sconsigliato.

6 maggio 2007 alle ore 23:36  
Anonymous Anonimo said...

ciao nico
questa dieta è valida anche per
chi ha i calcoli alla colecisti..
grazie
mc

7 maggio 2007 alle ore 17:54  
Blogger Nico Valerio said...

Sì, quasi. Anzi, serve una dieta ancora più naturale e veg. Nel senso che qui bisogna salvaguardare il sistema fegato. Quindi, in più, attenzione ai grassi e alle carni grasse, e alle fritture. Tutti quei formaggi consigliati dal nefrologo andrebbero ridotti molto, se non eliminati. E solo olio d'oliva (o di semi spremuto a freddo). Niente grassi animali. Niente alcol ovviamente.
E suddividere le calorie giornaliere in molti pasti per nigliorare il metabolismo. E come sempre, molti vegetali crudi e cotti, cereali integrali e legumi: toccasana per tutto.
Insomma è la normale dieta naturale...

I particolari te li dirà lo specialista gastroenterologo, meglio se specializzato nel fegato.
Più molto movimento, niente sedentarismo. Recupero del peso forma molto lento e ragionevole, senza diete folli o digiuni.

7 maggio 2007 alle ore 18:36  
Anonymous Anonimo said...

ho avuto circa tre giorni fa una colica renale e sono stata ricoveata per fortuna sono riuscita bevendo ad urinarlo,xò ne ho ancora uno mi hanno prescritto il lithos secondo te va bene?e poi io mangio tanta cioccolata

9 febbraio 2008 alle ore 19:50  
Anonymous Anonimo said...

Soffro di calcolasi renale da circa 10 anni, ora mi ritrovo con un calcolo da 9mm e otto microcalcoli..mi hanno prescritto 'Uriston' una bustina al giorno...niente altro. Che dovo fare?

5 aprile 2008 alle ore 14:33  
Blogger Nico Valerio said...

L'ERBA "SPACCAPIETRA"
Ma c'è anche un rimedio fitoterapico: l'erba spaccapietra (Phyllanthus niruri), usata da sempre in India e, sembra, anche nel Sud Italia. E' stata sperimentata con successo da ricercatori di tutto il mondo. Per il Brasile si veda, p.es, il seguente studio:
A.M Freitas, N Schor, M.A Boim (2002) The effect of Phyllanthus niruri on urinary inhibitors of calcium oxalate crystallization and other factors associated with renal stone formation
BJU International 89 (9) , 829–834 , June 2002.
Per l'Italia si veda uno studio della Clinica Urologica dell'Università di Modena (dir. Giampaolo Bianchi).
"Accettando l'efficacia del Phyllanthus Niruri come medicamento popolare supportato da lavori sperimentali e di laboratorio - ha dichiarato Giampaolo Bianchi – abbiamo pensato di valutarlo non solo come terapia unica, ma associato alla litotrissia extracorporea (la tecnica che consiste nella frantumazione del calcolo dall'esterno con onde d'urto)". L'esperimento è stato condotto su 118 pazienti affetti da calcolosi renale di sospetta o nota natura calcica, di cui si è valutato l'eliminazione dei frammenti dei calcoli a 30, 60, 90 a 30, 60, 90 e 180 giorni dal trattamento di litrotrissia. Il risultato? Il gruppo trattato anche con l'erba "spaccapietra" ha avuto risultati nel 94% dei casi, l'altro si è fermato al 64%. Phyllanthus Niruri è stato inoltre ben tollerato dai pazienti.

Dove comperarla? Nelle farmacie con reparto erboristeria. Un farmacista di Brescia consiglia le forme farmaceutiche e posologia:
Decotto: 10 g in 1 litro / 1-2 volte al giorno
Estratto secco: 200 mg estratto stand. 3% glucosidi triterpenici / 1-2 caps al giorno.

22 maggio 2008 alle ore 01:29  
Anonymous Anonimo said...

Grazie Nico per info sulla pianta spaccapietra; ma al Canestro mi hanno detto che secondo loro phyllantus niruri serve ad altro e consigliano invece la linfa di betulla, un cucciaino sciolto nell'acqua per una settimana. Ma la linfa di betulla è anche diuretica (c'è scritto sulla bottiglia), come è possibile che vada bene per i calcoli?

22 maggio 2008 alle ore 08:51  
Blogger Nico Valerio said...

Rispondo ai due Anonimi con coliche e calcoli. Scusate, sono tornato su questo articolo per caso - dopo un anno - dovendo rispondere con un commento un po' fuori tema (non è un alimento) sull'erba spaccapietra. Ma, cari amici, un blog va avanti ogni giorno e io non posso guardare agli articoli vecchi. Avreste fatto meglio a inviarmi una email. Ma visto che sono qui vi rispondo: meglio tardi che mai.
Dunque, nulla posso o voglio dire sui farmaci: non è mia competenza.
La cioccolata non deve essere in eccesso, anche se non contenesse acido ossalico, perché sbilancia e altera tutta la dieta, oltre ad essere indigesta. Ma, proprio per non eliminarla, per i "drogati" di cioccolata ho inventato un trucco: prendere a fine pasto un cucchiaino da caffè o da tè di cacao amaro puro. Sembra strano ma riduce molto la dipendenza.

22 maggio 2008 alle ore 12:19  
Blogger Nico Valerio said...

Sul Phyllanthus. No, Elena, e meno male che ho accluso le prove degli scienziati! Che altro devo fare? Gli amici del Canestro sono rimasti alle vecchie prescrizioni del Phyllanthus (fegato, infezioni virali ecc). Glielo hai fatto vedere il mio commento? Manuali erboristici ed erboristi sono sempre lenti ad evolversi. Non sanno che viene chiamata "erba spaccapietra"? Stampa il mio commento precedente e portaglielo, così si aggiornano.
E se vogliono, ci sono per loro molti altri articoli scientifici ancora più dettagliati sulla pianta. Così sono sicuri davanti ai clienti.

22 maggio 2008 alle ore 12:33  
Blogger Nico Valerio said...

Vitamina C controindicata. Passo qui per caso, per vedere se posso consigliare questo articolo ad un'amica, e scopro che non risposi un anno fa a Manuela sulla questione della vitamina C come supplemento. Strano: ero convinto di averlo fatto. Che abbia per errore cancellato il commento?
Ad ogni modo, mi scuso molto con Manuela. Ricordo benissimo di aver scritto la risposta. Devo averla scritta in bozza, e poi per errore cancellata.
Comunque, mentre frutta e verdura, in genere, sono utili, vari studi hanno dimostrato che i supplementi di vitamina C sono controindicati per i calcoli renali: favoriscono alcuni tipi di calcoli da ossalato.
D'altra parte con integratori, vitamine, supplementi e antiossidanti vari in pastiglie, geleés, polveri ecc. non ci si può sbagliare: vanno eliminati tutti. Utili nel cibo, da soli diventano farmaci inutili o pericolosi, che nulla hanno a che fare con l'alimentazione naturale. Anzi sono il suo esatto contrario.

2 giugno 2008 alle ore 12:12  
Anonymous Anonimo said...

ho 23 anni e produco calcoli in quantità industriali; ho una dieta ricca di carne da quando sono nato... può essere questo il problema? altra cosa: ho fatto una dieta con le intolleranze e ho perso 28 kg; può essere un altro motivo per la produzione dei calcoli? il mio dottore mi ha detto di bere tanata coca cola, ma ho letto che fa male... aiutatemi

12 giugno 2008 alle ore 18:26  
Blogger velia said...

buon giorno mi chiamo velia.
volevo sapere che differenza c'è tra la phillantus niruri e la ceterach officinarum entrambe definite spaccapietra. e poi per esplelllere i calcoli renali io uso il crisantillum americanum. faccio bene? e poi volevo chiedere inoltre se è vero che i calcoli di ossalato di calcio non si spaccano, grazie per la risposta

7 gennaio 2011 alle ore 14:34  
Blogger Nico Valerio said...

I due nomi dell'erba cedracca o spaccapietra (detta così perché si insinua spesso tra le rocce umide) sono solo varianti della classificazione. Ma è la stessa pianta, molto comune nei luoghi umidi con rocce. La osservo spesso durante le escursioni. Di più non posso dire: questo è un sito di alimentazione, e la cedracca che io sappia non si mangia. Sicura che la dieta è talmente perfetta, lo stile di vita così ideale, che l'unica speranza è un infuso ogni tanto (oltretutto di erbe secche, quindi in gran parte devitalizzate?) ..:-)

7 gennaio 2011 alle ore 15:38  
Anonymous Barbara T. said...

Salve, ho letto tutto quello che lei ha scritto a proposito della dieta preventiva e sui calcoli e mi e’ piaciuto molto il suo punto di vista, io ad oggi ho un calcolo di un centimetro. Nella parte alta dell’uretere a confine tra il rene e l’uretere, e’ a forma di pinolo, quindi secondo i medici potrebbe scendere, ho avuto 3 gg di coliche e ora si e’ fermato tutto, loro dicono che un intervento con uretroscopia avrebbe solo il 40 % di possibilita’ di riuscire perche’ potrebbe andare a finire nel rene, e poi cosi dovrei fare anche il bombardamento (in un altro ospedale …una strada non facile per una mamma di 2 bimbi) ora io mi sono fatta consigliare da un naturopata che mi ha detto di prendere l’erba spaccapietre sotto forma di tisana, e dentro sto mettendo al tintura madre di Hieracium pilosella e Juniperus communis: sono 3 gg che sto bevendo circa 2 litri di questa tisana.Cosa pensa lei? E’ possibile che questo calcolo possa davvero sgretolarsi? Sara’ a suo avviso una cosa che richiedera’ molto tempo? La ringrazio per la disponibilita’. Barbara T.

RISPOSTA. Io mi occupo di alimenti e del loro uso preventivo in teoria. Questo è un quesito pratico e individuale, e pure a distanza, perciò non di mia competenza. Solo chi la visita e vede le sue analisi e conosce il suo stile di vita, può consigliarla. Anche come cultura generale, in teoria, le dico che non si può dire nulla senza conoscere la familiarità, la vita pratica e la dieta. Cose che solo lei sa. Chissà quali cibi o fattori metabolici l'hanno facilitata, quali integratori o vitamine (la C, p.es), quale stile di vita (sedentario) o dieta (possibile ridurre i cibi ricchi di acido ossalico, sconsigliabile ridurre quelli ricchi di calcio perché anzi riducono il rischio), malattie (infiammazioni intestinali, farmaci), o consumo di acqua (perfino l'eccessivo sudore, ecco perché 2 litri di acqua oligo al giorno sono fondamentali, per settimane, mesi). Urologi e farmacisti consigliano anche il citrato, non di sodio ma di potassio o magnesio (anche succo di limone e agrumi, aggiungo), non il normale citrato di sodio: sale e sodio sono controindicati. La chirurgia non impedirebbe nuovi calcoli se non risolve il problema. Come vede tutte terapie naturali (acqua, selezione di cibi, movimento). Sulle erbe bisogna prima essere sicuri che i principi attivi, ammesso che siano efficaci (non sempre il nome popolare antico, oltretutto in epoche pre-scientifiche, rispecchia le loro attività reali) siano realmente ancora presenti nelle erbe secche (chissà da quanto) in commercio, e poi restino concentrati nella tisana...

29 marzo 2012 alle ore 16:28  
Anonymous Anonimo said...

Complimenti: articolo molto chiaro, dettagliato e completo. Vorrei soltanto aggiungere che un recente studio del dott. Remuzzi (primario di nefrologia a Bergamo e dirigente dell'Istituto Mario Negri) ha evidenziato l'efficacia del limone nel contrastare la recidiva dei calcoli renali: mezzo bicchiere di succo di limone al giorno sostituisce i farmaci, non ha effetti collaterali, ed è molto efficace. Ora c'è l'evidenza scientifica di quanto suggerito da Nico

16 dicembre 2012 alle ore 23:13  
Anonymous Anonimo said...

Commenti molto utili. Grazie. Mio fratello sta combattendo con un calcolo piuttosto grosso. Hanno dovuto inserirgli un "tubicino" non meglio identificato per evitasse che ostruisse l'uretra. Che voi sappiate l'erba spaccapietra ha controindicazioni riguardo il suddetto tubicino?

9 gennaio 2013 alle ore 14:07  
Blogger Nico Valerio said...

Erbe? Se non sono alimentari non sono mia competenza. Bisognerebbe sentire un bravo medico fitoterapeuta. P.es. il dott.Firenzuoli a Empoli. Lo trova su Google (ha un sito) e anche su Facebook (messaggi).

9 gennaio 2013 alle ore 15:10  
Blogger Nico Valerio said...

La lettrice Elena mi ha preso a male parole (e quindi, come da norme del sito, non pubblico la sua lettera) perché nel rispondere a Velia avrei confuso tra phillantus e ceterach, entrambe popolarmente definite spaccapietra. No, non è così, Elena: sei stata distratta. Almeno quanto lo sono stato io. Infatti sono andato a rileggere (dopo anni) e scopro invece che io per distrazione non avevo proprio risposto, cioè non avevo capito la domanda di Velia: avevo risposto meccanicamente (distrazione da fretta?) come se mi avesse chiesto la differenza tra ceterach (cedracca) e spaccapietra, che infatti sono sinonimi. E infatti così ho risposto, e questa è la prova lampante dell’equivoco in buona fede in cui sono caduto. Quindi quello che ho scritto non è falso, è vero, solo che non me lo aveva chiesto nessuno. Vera mi aveva chiesto un’altra cosa: la differenza tra phillantus niruri e ceterach, immagino sul piano terapeutico. Differenza che non conosco e non mi interessa: non sono un fitoterapeuta. Botanicamente, sono comunque due piante ben diverse.

29 giugno 2014 alle ore 15:43  

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